E’ in corso un serrato confronto tra i vertici della Fiera Internazionale di Genova da un lato e i sindacati dall’altro. Secondo questi ultimi, infatti, manca ancora un piano industriale
e di ricollocazioni a tempo determinato: “Non c’è stata nessuna volontà di contrattare” affermano in coro. “Non siamo in grado nemmeno di capire se la Fiera Internazionale di Genova avrà un futuro certo oppure no. In queste condizioni come si fa a parlare di esuberi?” dichiarano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
I 31 esuberi, sui 57 dell’ente, rappresentano una mazzata non solo dal punto di vista occupazionale, ma sopratutto per l’Ente Fiera stesso. “Non possono solo i lavoratori pagare le conseguenze o scontare pene che non sono le proprie – affermano i rappresentanti interni della triplice, Fiore, Avanzino e Servidei – Auspichiamo che a breve ci sia una soluzione che non metta in mezzo i licenziamenti paventati dalla Fiera. La profonda crisi nella quale versa la Fiera va addebitata alle scellerate gestioni precedenti e agli sprechi del passato”.
Nel frattempo, dei 31 licenziati, due sono stati assunti dalla Genova Parcheggi, uno dalla Porto Antico Spa e un altro ancora da Spim. Probabile che altri lavoratori in esubero siano assunti da Amiu o Asef, ma non si conoscono ancora i tempi di queste operazioni. “Avevamo chiesto gli ammortizzatori sociali, ma da parte della Fiera non è arrivata una risposta” chiudono i tre sindacalisti.