Un autentico terremoto alla Banca Carige. Cinque dei quindici componenti del consiglio di amministrazione, ossia un terzo esatto, si sono dimessi per divergenze

interne dopo la presentazione della semestrale, per contrasti con le linea del presidente. I cinque dimissionari sono, in rigoroso ordine alfabetico, Piergiorgio Alberti, Cesare Castelbarco, Luigi Gastaldi, Giovanni Marongiu e Alessandro Repetto, che lasciano l’incarico. Secondo una nota diffusa dalla banca genovese “il gesto è stato motivato dall’esigenza di conferire un nuovo assetto alla governance, in conformità alla generale linea di vigilanza, ferme restando le condivise strategie di rafforzamento patrimoniale della stessa”. Emergono, secondo fonti che arrivano all’interno della banca, due correnti, due modi di vista diversi sulla governance dell’istituto.
La semestrale che ha fatto scattare le cinque dimissioni, e approvata ieri dal cda della banca, pur in presenza di un aumento della raccolta diretta e del numero di clienti, non è stata digerita da alcuni pezzi importanti dell’istituto. 
Questo il giudizio del presidente di Banca Carige, Giovanni Berneschi: “Abbiamo archiviato sei mesi impegnativi, che sono stati caratterizzati anche dal declassamento del rating da parte di Ficht da BB+ a BB. In tempi brevi pensiamo di concludere in maniera più che soddisfacente la dismissione del primo fra gli asset individuati dal consiglio di amministrazione”.
Novità in vista riguardano anche la vendita delle due società di assicurazione, Carige Assicurazioni e Carige Nuova Vita, entrambe attese in tempi rapidi. 
Per il direttore generale di Banca Carige, Ennio La Monica, “c’è stato un andamento positivo dell’attività commerciale del gruppo, che ha consolidato gli aspetti fondamentali del nostro modello di business, incrementando la raccolta e il numero di clienti”.