Nel giorno della prima uscita pubblica del nuovo presidente di Fincantieri, Gianni De Gennaro, l’ex capo della Polizia nell’anno del G8 a Genova (a Nola, in provincia di Napoli,
in occasione dell’avvio di un nuovo impianto nel Sud Italia), l’amministratore delegato di Fincantieri, Alessandro Bono, per la prima volta si lascia andare a una intervista improntata sull’ottimismo. “Fincantieri può guardare al futuro con ottimismo, non ho dubbi – ha detto, rassicurando i lavoratori genovesi di Sestri Ponente e di Riva Trigoso – In arrivo, non a caso, sono previsti nuovi ordini che daranno tanto lavoro all’azienda e ai suoi siti sparsi per l’Italia. I conti sono in ordine, abbiamo dei ricavi che ammontano a 1934 milioni di euro. Si vedono i primi segnali di una lenta ma graduale ripresa economica”.
A preoccupare, invece, resta il settore militare: “Speriamo di completare il Fremm con l’assegnazione delle ultime quattro unità – osserva Bono, in una nota congiunta – Le fregate multi missione sono fondamentali per la Marina Militare Italiana, ma soprattutto per Fincantieri. Infatti dal 2005 ad oggi nessun ammodernamento nel settore è stato iniziato”.
Poi Bono ci tiene a sottolineare ancora un altro dato, il boom di Fincantieri per quanto riguarda le crociere: “Abbiamo sottoscritto due contratti con il colosso del mare americano, la Carnival, che non ha certo bisogno di presentazioni. Inoltre, a luglio, si è aggiunta la fondamentale commessa della Regent Seven Seas, una vera e propria chicca. Nel settore dell’offshore, abbiamo acquistato altri clienti”.
E come ciliegina sulla torta ecco che la Fincantieri Marine Group si è persino aggiudicata la costruzione di due nuove unità per la Us Navy.