Prima la serie ripetuta di aggressioni agli autisti nel levante, poi il rischio di un tracollo. Non è certo un bel periodo quello che stanno attraversando i lavoratori dell’Atp,
l’Azienda Trasporti Provinciale.
In atto c’è un vero e proprio scontro tra i sindacati da un lato, la Provincia e la società dall’altro. I lavoratori sono saliti metaforicamente sulle barricate, il rischio è quello di un imminente tracollo dell’azienda con tanto di perdita di posti di lavoro da parte degli autisti in primis.
Infatti, negli ultimi mesi, il deficit dell’azienda si è allargato a dismisura e si torna a parlare con una certa insistenza della vendita del 40%.
Con l’azienda dei trasporti controllata dalla Provincia in crisi, si aprirebbe un profondo vulnus per quanto riguarda i collegamenti tra le diverse realtà del genovesato. Non solo nel levante, dove Atp ha il monopolio su tutte le tratte, sia nell’hinterland che nella costa, ma anche alle spalle di Genova: le varie Torriglia, Montoggio, Casella, Busalla, Mele e la Madonna della Guardia, tanto per fare alcuni esempi, resterebbero senza un collegamento stradale pubblico.
Il piano industriale dell’azienda, presentato lo scorso 26 giugno, era stato contestato dai sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Cisal. Il tutto era stato fatto per recuperare il passivo di bilancio riferito al 2013. Ma quello che preoccupa sindacati e lavoratori è il magro finanziamento della Provincia all’azienda, appena 1,4 milioni di euro, briciole a confronto di quello che servirebbe davvero per far sopravvivere l’azienda. Il presidente della Provincia di Genova, Fossati, spiega che questa cifra è il tetto massimo di quello che può elargire il suo ente in tempi di crisi. “La situazione è grave, il rischio è che a settembre si debbano portare i libri in tribunale, ma noi non vogliamo questo” assicura lo stesso Fossati.