Conti in rosso. È allarme all’interno della Culmv. Infatti, dati alla mano, da tre anni di fila, la Compagnia Unica del console Benvenuti (foto), che prese il posto del “padre” dei camalli
genovesi Paride Batini, chiude il bilancio con un passivo. La storia recente narra di un 13 marzo di fuoco, con i terminalisti del porto del capoluogo ligure che accettano di ripianare il deficit del 2012, ma in cambio la Culmv si impegna a mantenere per l’anno corrente e per le stagioni successivi un equilibrio economico, apparso piuttosto fragile di recente. Inoltre, la stessa compagnia del console Benvenuti, aveva promesso di presentare all’Autorità Portuale un piano triennale per una graduale riduzione dei costi sulle banchine del porto genovese.
Ma a nemmeno tre mesi dalla data in questione, queste promesse sono carta straccia, o quasi, viste le premesse che si prospettano. Infatti, a breve, ci potrebbero essere nuove perdite nel bilancio della Culmv. Il vero nodo della questione è legato al costo del lavoro della Compagnia che è maggiore dei ricavi.
Una prospettiva, per limitare questo passivo, vede nell’utilizzare i contratti interinali (aberrati dai sindacati, in primis la Cgil), un’altra ancora porta come strada maestra quella di operare sul mercato oltre il porto di Genova, via mai intrapresa dalla Culmv. Insomma, sono giorni decisivi, questi, per il bilancio della Culmv.