Continua il calvario dei lavoratori genovesi di Cornigliano dell’ex Ilva, ora ArcelorMittal. Infatti, questo potrebbe essere il colpo di grazia e ne è conscia la Fiom genovese, Bruno Manganaro
in testa. Dopo la conferma del sequestro dell’Altoforno2 e l’indagine sulla morte dell’operaio Mimmo Massaro precipitato in mare il 10 luglio scorso, un procedimento in cui l’azienda e parte del management sono accusati di concorso in omicidio colposo, una nuova grana tormenta la gestione di ArcelorMittal. Si tratta del “pericolo di crollo per una parte del capannone dell’Acciaieria 1 a seguito della corrosione che interessa il tetto e le travi di acciaio che sostengono l’intera struttura”, denunciato ieri da Alessandro D’Amone, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza del sindacato Usb, al termine di un’ispezione nei reparti degli stabilimenti ArcelorMittal di Taranto. Un’analisi shock, documentata con foto inequivocabili pubblicate su Facebook, che ancora una volta solleva dubbi sull’effettiva possibilità degli operai di lavorare in sicurezza.