Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno indetto uno sciopero di tre giorni (21, 22 e 23 agosto) dei lavoratori del reparto Ima1 (Impianti marittimi) di ArcelorMittal, per protestare contro la
ricollocazione dei
gruisti che risultano in esubero dopo il sequestro dell’area disposto dalla Procura nell’inchiesta sull’incidente del 10 luglio in cui è morto Mimmo Massaro. L’operaio quarantenne è caduto in mare con la gru sulla quale lavorava, durante la tromba d’aria che ha colpito la città. Dell’informativa aziendale, Fim-Fiom-Uilm contestano la “ricollocazione dei lavoratori presso altri reparti, tra cui parchi e cokerie” e ritengono “sbagliati i criteri adottati, che non sono stati condivisi con le organizzazioni sindacali”. In mancanza di risposte dell’azienda, è stato proclamato lo sciopero dal 21 al 23 agosto. Nel comunicato inviato all’ufficio Relazioni industriali, al direttore di area e al capo area dello stabilimento ArcelorMittal, Fim-Fiom-Uilm scrivono che “non si escludono ulteriori iniziative”.
Resta confermato lo sciopero di 24 ore del 16 agosto proclamato dal sindacato USB per protestare contro i premi riconosciuti a quei dipendenti che non avevano scioperato dopo la morte di Mimmo Massaro . A beneficiare della somma in busta paga, circa 500 euro, sono stati una serie di lavoratori che, secondo fonti interne, hanno consentito il funzionamento degli impianti seppure al minimo tecnico. L’Usb accusa inoltre “ArcelorMittal di azzerare l’indotto locale per favorire una società di servizi da loro stessi controllata, la Alliance Green Services. Contro gli accordi stipulati e contro tutti i proclami”. “ArcelorMittal – dice l’Usb – persegue il suo progetto di azzeramento delle aziende dell’indotto nonostante il sindacato Usb abbia lavorato sino ad oggi per migliorare le condizioni dei lavoratori delle aziende del territorio”.
L’azienda così replica all’USB:
“Mantenere in attività gli impianti è una condizione di sicurezza indispensabile in un’azienda siderurgica a ciclo continuo. In quelle ore molto delicate alcuni colleghi hanno mostrato un profondo senso di responsabilità che ha permesso di evitare una situazione drammatica, che avrebbe potuto portare alla fermata degli impianti senza possibilità di riavvio. Nel rispetto assoluto del diritto allo sciopero Arcelor Mittal ha comunque voluto riconoscere la professionalità dei colleghi”.