Un appello a 360°, in primis alle istituzioni governative. Il presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo (foto), è stato chiaro, deciso e fermo: “Occorre, in tempi rapidi,
un decreto urgente per sopravvivere” ha dichiarato a mezzo stampa. “Il Governo centrale di Roma deve assumersi le responsabilità con sole 7-8 norme per garantire la sopravvivenza dei porti italiani attraverso l’autonomia finanziaria e potrebbe essere pronto in una trentina di giorni. Ciò non deve essere un decreto di riforma, ma un passo in attesa della direttiva europea che modificherà gli assetti dei porti nazionali”.
Merlo ha poi ricordato ancora una volta l’immane catastrofe avvenuta al porto di Genova: “Questa tragedia, che è costata la vita a nove lavoratori, ha fatto riscoprire nella coscienza del paese che esiste anche una economia del mare che traina la nazione e se affonda questo comparto affonda l’Italia intera, visti i numerosi porti presenti nella maggior parte delle regioni. Alcune proposte costruttive di Assoporti sono già nelle mani del ministro Lupi e il parlamento italiano sarebbe pronto a rinunciare a una primogenitura rispetto a una iniziativa del Governo stesso”.
L’ultimo appello lanciato da Merlo riguarda l’impastatura di leggi, cavilli burocratici, norme e iter lunghissimi che a volte bloccano il da farsi: “Anche nel nostro ambiente ci sono troppe norme, ne basterebbero alcune essenziali per sveltire l’apparato burocratico che soffoca il sistema dei porti italiani, limitandone l’operatività nel suo complesso”.