“Il 7 marzo ho presentato un’interrogazione alla Camera dei Deputati, e in particolare ai Ministri dell’ambiente e della Salute, per segnalare la delicata situazione dei Comuni della Val Bormida

che vivono intorno all’Italiana Coke. Nel Febbraio 2018, la Asl2 Regione Liguria, tramite la sua Unità di ricerca epidemiologica dell’Ospedale San Martino di Genova, ha pubblicato l’indagine ‘Epidemiologia descrittiva della mortalità e delle dimissioni ospedaliere nei comuni di Altare, Cairo Montenotte, Carcare, Cosseria e Dego’. Nella stessa si fa riferimento al superamento dei limiti di emissioni in atmosfera di benzene da parte della Italiana Coke e si mette in evidenza l’aumento delle patologie tumorali e leucemiche nel Comune di Cairo Montenotte”, dichiara il portavoce alla Camera dei deputati Roberto Traversi.

 

“Considerato che l’Italiana Coke non è mai stata sottoposta a una procedura di VIA (valutazione di impatto ambientale), ho chiesto al Ministero dell’ambiente di valutare la possibilità di un intervento ispettivo per verificare le emissioni e gli impatti ambientali di questa industria e, nel contempo, al Ministro della Salute ho chiesto di avviare un tavolo di confronto con il Ministero dell’Ambiente dove valutare gli esiti dell’indagine epidemiologica e i possibili interventi sul territorio”, continua Traversi, che aggiunge: “l’impatto sull’ambiente e sulla salute di industrie come l’Italiana Coke è purtroppo rilevante: qui non si tratta di mettere in discussione i posti di lavoro su un territorio già sofferente, ma di promuovere azioni di bonifica e di miglioramento di queste realtà”.

 

<Come M5S in Regione, abbiamo sempre tenuto alta la guardia su Italiana Coke, attenzionando l’impatto ambientale che la cokeria ha avuto, e ha, secondo quanto riportato dalla recente ricerca epidemiologica dell’Ospedale San Martino di Genova – dichiara il consigliere regionale Andrea Melis, primo firmatario di un Odg dedicato, sottoscritto anche dai colleghi di Gruppo, e depositato in Consiglio -. Abbiamo più volte segnalato che Regione Liguria non ha mai dato corso alla VIA ordinaria, nonostante ciò sia in palese inadempimento della Determina del Dirigente n. 4813/2016. Procedura, aggiungo, sulla quale si è ampiamente dibattuto anche in Europa: per le cokerie, infatti, è prevista anche dalla normativa europea (Direttiva 27/6/1985 n. 337). La VIA va avviata: bene salvaguardare i posti di lavoro, e ci mancherebbe, ma non dimentichiamo che ambiente e salute sono correlati e Regione Liguria ha l’obbligo di tutelare i cittadini”.