Un altro pezzo della nostra nazione svenduta a colossi esteri e tra gli operai cresce la preoccupazione. L’Ilva di Taranto, con sede anche a Cornigliano, forte di oltre 1400 lavoratori
tra operai e segretari e mansioni vari, è stata ceduta al gruppo indiano della Mittal, che sta acquistando mezza Europa. Nessun euro sarà tolto in busta paga ai dipendenti, ma il pdr (ossia i premi di produzione, che ogni tre mesi vengono saldati, circa 300 euro a seconda delle mansioni di lavoro), sarà tolto fino al 2025.
L’avocatura di stato è stata categorica, anche perché il Ministro dell’Economia, Luigi Di Maio, non annullerà la gara che ha concesso l’italiana Ilva nelle mani del colosso indiani. Intanto, il 13 settembre ci sarà l’attesa votazione tra i lavoratori. L’ex Ministro Calenda è duro su Di Maio, in quanto secondo il “Dem” si piega alle volontà della sua base.
L’accordo – rispetto allo stabilimento di Genova – preveda la convocazione a Roma di un tavolo con tutti i firmatari dell’accordo di programma entro il 30 di settembre.
Stranamente la Fiom Cgil non ha alzato le barricate, ma continua a vigilare affinchè i posti di lavoro non si tocchino.