Il nuovo bacino di Fincantieri, al termine di un lungo “iter legis”, supera e amplia quello del ribaltamento a mare. Una proposta che ha il merito di aumentare la capacità

operativa del cantiere con la realizzazione di un nuovo maxi bacino per le mega navi da crociera, che consentirà di far diventare il sito genovese uno dei principali cantieri d’Italia (secondo solo a Monfalcone, in provincia di Trieste, in Friuli Venezia Giulia), consolidando l’attività di Fincantieri a Genova per il futuro.

Questo nuovo progetto presenta almeno due questioni, che vanno immediatamente affrontate e chiarite.

Per il nuovo progetto di Fincantieri serve il doppio (140 milioni) dei fondi necessari al ribaltamento a mare (70 milioni). E visto che per il momento nelle casse dell’Autorità portuale ci sono 40 milioni di euro bisogna capire come reperire gli altri 100. E’ evidente che si tratta di un progetto strategico di rilievo nazionale, sia perché il protagonista è Fincantieri, una delle principali aziende pubbliche del Paese, sia perché stiamo parlando di un’opera che coinvolge l’Autorità di sistema portuale che governa il principale porto italiano: è necessario quindi che tale investimento diventi una priorità fondamentale per il nuovo Governo.