Un pezzo di Genova che se ne va, una vasta area in via di dismissione e allora ecco altri imprenditori e settori dell’economia liguri pronti a prendere il posto. Gli interessi non mancano
ma toccherà all’azione di “scouting” che la sezione locale di Confindustria andrà a fare nelle prossime settimane, fare.
Positiva la disponibilità a collaborare da parte del gruppo Ilva nella sua veste commissariale. Si è subito colto al tavolo della trattativa in Regione un’impostazione differente e più collaborativa rispetto ai no della vecchia gestione. Forse è andata un po’ meno di bene di quanto ci si aspettasse sul fronte delle aree. Alla fine, mettendo insieme tutti i pezzi che il gruppo è disponibile a restituire a Cornigliano, si arriva a poco più di centomila metri quadrati, 105mila per essere precisi. Aree che l’Ilva è pronta a restituire in cambio dell’assorbimento degli esuberi che sono comunque superiori alle trecento unità.
La trattativa è solo all’inizio, ma già dalle prossime settimane, l’azione di Confindustria servirà a fare chiarezza sui possibili soggetti interessati, da Ansaldo Energia al gruppo Malacalza, fino ai gruppi industriali come Demont per arrivare agli operatori del porto, a cominciare dal gruppo Spinelli che a Cornigliano è già operativo da anni.