Al termine di un incontro, quasi decisivo sulle sorti della Selex Es, è stato stipulato una sorta di patto tra le regioni sugli esuberi, tra i quali quelli prospettati per la filiale genovese.
L’incontro di Firenze era molto sentito, un crocevia fondamentale per il futuro dei lavoratori genovesi. Le quattro regioni firmatarie ed interessate dalla vertenza sono state Liguria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna, che ospitano le sedi dell’azienda del gruppo Finmeccanica. I vari assessori regionali, per la Liguria era presente lo spezzino Renzo Guccinelli del Pd, hanno stretto una sinergia, costituendo un coordinamento con l’intento di salvaguardare la presenza della Selex Es e dl’occupazione i tutti i lavoratori.
L’annuncio di un esubero di circa 2000 dipendenti aveva fatto tremare i polsi ai sindacati, per non parlare dei lavoratori, i diretti interessati. Anche la ventilata ipotesi del dimezzamento delle sedi non era stata gradita dalle regioni interessate, come è ovvio che sia.
Al termine dell’incontro l’assessore Guccinelli ha spiegato: “Abbiamo il massimo rispetto per un’azienda che ha alle sue dipendenze 12,000 lavoratori, ma i tagli non possono cadere sui dipendenti. Ci vogliono politiche di concertazione che garantiscano la tutela del posto di lavoro e allo stesso tempo valorizzare gli assetti industriali”.
Proprio ieri la Selex Es ha annunciato nuovi contratti per un valore complessivo di circa 11,5 milioni di euro con le Forze Armate neozelandesi, gli Emirati Arabi Uniti e la Polonia, l’unica nazione tra le 27 dell’Ue che negli ultimi 11 anni di fila ha fatto registrare un pil positivo. Non a caso Varsavia è considerata la locomotiva d’Europa assieme alla Germania.