In Liguria, negli imminenti giorni di festa (25 aprile e 1 maggio), solo Federdistribuzione rifiuta la necessaria turnazione di chiusure festive. Chiusure

indispensabili per i lavoratori e per difendere il piccolo commercio. Solo la Grande Distribuzione Organizzata, infatti, può sostenere aperture 7 giorni su 7 e h24 mentre i consumi non incrementano ma semplicemente si spostano verso i fine settimana e i festivi e non si creano nuovi posti di lavoro complessivi, aumentando la precarizzazione.

In tutta la Liguria si moltiplicano nuove o imminenti aperture di supermercati della grande distribuzione in un mercato già saturo che non aumenta il numero di clienti in rapporto ai punti vendita ma si limita a spalmarli su fasce orarie più ampie.

Intanto con la diffusione capillare della Grande Distribuzione e delle deroghe alle aperture straordinarie i piccoli esercizi commerciali soccombono, i centri storici vanno incontro a un’inevitabile desertificazione, contribuendo a cambiare per sempre il panorama delle nostre città, tradizionalmente fatte di piccole botteghe, un patrimonio che costituisce da sempre anche un importantissimo tessuto connettivo sociale.

Nella Grande Distribuzione Organizzata la precarizzazione del lavoro è sempre più evidente e strutturale. Molti lavoratori sono sempre più spesso costretti a convivere con turni massacranti, scarse garanzie contrattuali, senza riposi domenicali o festivi, pochi soldi e conseguente accumulo di stress che ricade su loro stessi e sulle loro famiglie. Dall’altra parte, per il piccolo commercio aumentare le giornate o incrementare i giorni e gli orari di apertura non porta alla crescita del fatturato, ma a un inevitabile aumento dei costi e una pressione sui lavoratori che vengono oberati dai turni di lavoro.