La rinascita passa dai moli e dalle banchine del porto di Genova. La storica azienda Baglietto, infatti, ha deciso di puntare senza mezzi termini ancora una volta sul porto
del capoluogo ligure, scosso in queste ore dal tremendo incidente avvenuto ieri sera, nella quale al momento si contano tre morti, quattro dispersi e sette feriti.
Grazie all’arrivo di altre commesse importanti, di cui una direttamente da Israele, i cantieri Baglietto puntano sulla nautica di lusso, con investimenti di circa 33 milioni di euro. Ancora questo settore al centro delle mire dell’azienda, quindi, nonostante da tempo il settore dimostra una certa sofferenza, come confermano i dati, assai scarsi, delle vendite negli ultimi 36 mesi di monitoraggio del comparto.
“I ricchi ci sono sempre e trainano l’economia” fanno sapere dalla Baglietto. All’interno dei cantieri lavorano 48 dipendenti che fino a poco tempo fa erano in cassa integrazione, un trend finalmente invertito, almeno qui alla Baglietto. Ma se la situazione dovesse migliorare, allora non è escluso nemmeno l’assunzione di nuovo personale dall’ex stabilimento di Varazze (in provincia di Savona), che non fa parte del perimetro del gruppo e nel quale si registrano da tempo nuove tensioni. Nella mente di Beniamino Gavio (foto) balenano in queste ore anche dei propositi interessanti in ambito militare, sperando in nuove commesse in arrivo. “Noi siamo in stretto contatto con importanti clienti russi, israeliani, greci e libanesi, le speranze per concludere gli affari ci sono tutte” spiega Gavio.
Il nuovo proprietario ha poi aggiunto che “non mi sembrava giusto lasciar per strada gente con famiglia a carico”. Parole confermate dall’assessore regionale Guccinelli, che da tempo si occupa del caso degli ex cantieri Baglietto di Varazze, i cui lavoratori erano scesi in strada per protestare.