Gli innumerevoli eventi verificatisi in questi ultimi anni, dalla crisi economico-finanziaria mondiale fino alle calamità ambientali che hanno colpito in prima persona la Liguria,
hanno inevitabilmente avuto ripercussioni profonde anche nel settore turistico, contribuendo a modificare le motivazioni e i comportamenti di consumo dei turisti.
Si stima che in Liguria, nel 2011, l’impatto economico generato dal turismo sia stato pari a 5,2 miliardi di euro (erano 4,8 miliardi quelli stimati nel 2010), per il 30% circa legati ai consumi dei turisti che hanno soggiornato in strutture ricettive e per il restante 70% a quelli dei vacanzieri delle seconde case.
A fronte di una sostanziale tenuta dei numeri del movimento turistico (con un significativo aumento degli stranieri, sia in termini di arrivi che di presenze), è diminuita la capacità di spesa rispetto al 2010, non solo per gli italiani ma anche per gli stranieri: ciò dimostra come sia essenziale non solo “contare” ma anche “pesare” le presenze.
I dati ufficiali relativi al 2011 riportano per la Liguria un totale di 3.886.463 arrivi (+5,3% rispetto al 2010) e 14.169.929 presenze (+2,6%).
Le principali dinamiche e tendenze manifestate nell’andamento dei flussi turistici registrati nelle strutture ricettive della Liguria sono le seguenti:
– è soprattutto il turismo straniero, sia verso strutture alberghiere che verso strutture ricettive complementari, a registrare incrementi rispetto all’anno precedente;
– prosegue la leggera ma costante diminuzione della durata media del soggiorno;
– i bacini di utenza del turismo verso la Liguria restano sostanzialmente invariati rispetto agli ultimi tre anni;
– la provincia che recupera in modo più evidente rispetto allo scorso biennio risulta essere La Spezia;
– la stagionalità continua a influenzare in modo determinante i flussi turistici verso la Liguria.
Ad incidere sulla scelta dei turisti che trascorrono le loro vacanze in Liguria sono, fra le altre, una serie di motivazioni di ordine pratico, accentuate dalla crisi dei consumi delle famiglie (italiane ma anche straniere): da quelle legate soprattutto ai turisti italiani, come la presenza della seconda casa e la vicinanza; alle motivazioni che incidono sia sugli stranieri che sugli italiani, come l’ospitalità offerta da amici e parenti, la convenienza economica e l’abitudine a soggiornare nella struttura ricettiva di fiducia.
Per contro, nonostante la crisi economica, cresce nel 2011 la quota di imprese turistiche in Liguria che realizza investimenti, passando dal 39,8% del 2010 al 49,3% nel 2011. Si tratta tuttavia di capitali modesti che incidono poco sul fatturato di ciascuna impresa (per il 57,4% delle imprese l’investimento non supera il 5% del fatturato).