Era nell’aria da almeno due anni, da quando era stato terminato il maxi grattacielo della Costa Crociere a Dinegro, nell’imbocco dell’autostrada, dall’elicoidale: il Terminal

della compagnia battente camino giallo, da decenni nel porto genovese ed in quello savonese. Ciò al fine di garantire un futuro al settore genovese delle riparazioni navali e permettere a Costa Crociere di realizzare un proprio terminal nel porto di Genova, nei pressi di Calata Gadda, la parte forse più brutta del porto genovese.
Grazie alla benedizione dell’archistar di Vesima, e Senatore a Vita, Renzo Piano, il progetto prevede un investimento iniziale di 60 milioni di euro che verrebbero impiegati per effettuare diversi riempimenti a mare nella zona delle riparazioni navali, così da ricavare circa 40 mila metri quadrati di nuovi spazi da mettere a disposizione degli operatori.
Sarebbe l’ennesimo colpo di Piano, che punta a rivoluzionare in particolare questa zona del porto genovese, toccando in maniera sostanziale l’area tra lo Yacht Club di Genova nel porticciolo Duca degli Abruzzi (sotto corso Aurelio Saffi), la zona della Fiera Internazionale di Genova (nuova spiaggiona al posto di piazzale Kennedy, un ritorno al passato di sessant’anni rammentano gli anziani genovesi).
I 60 milioni di euro necessari per recuperare spazi a mare dovrebbero essere messi a disposizione dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale (raggruppa i porti di Genova e Savona ed è gestita da Ugo Signorini) che potrebbe poi facilmente recuperarli con l’affitto pagato dagli operatori.