Prima che entrasse nel pieno della crisi il già traballante governo gialloverde del Premier Giuseppe Conte, la Camera dei Deputati aveva rinviato a settembre il parere previsto per l’adozione
dell’atto del Governo contenente il Decreto correttivo al Codice della nautica, nonostante la scadenza del termine per l’adozione finale del provvedimento da parte del Presidente della Repubblica fosse prevista il prossimo 12 agosto.
Il Decreto correttivo al D.lgs 229/2017, che ha riorganizzato il Codice della nautica, è previsto dalla legge delega che ha dato vita alla riforma, con la possibilità di un secondo intervento normativo di completamento e messa a punto normativa, da attuarsi entro 18 mesi dall’entrata in vigore della riforma stessa.
La corsa contro il tempo per rispettare i termini per la sua adozione sostenuta da UCINA Confindustria Nautica in tutti i modi possibili, anche coinvolgendo Palazzo Chigi, al momento si è rivelata vana. La stessa UCINA aveva rinunciato ad andare in audizione al Senato, al fine di evitare ogni allungamento della discussione.
Ora l’Associazione auspica che il disegno di legge approvato in tempi lampo, proprio da Palazzo Madama e contenente la proroga dei termini – e quindi poter comunque approvare il correttivo dopo il 12 agosto – venga ora approvato dalla Camera entro la pausa estiva.
“In questi sei mesi ci siamo impegnati fortemente al fianco del Direttore della direzione competente e con il Capo Dipartimento dei Trasporti – commenta il Presidente di UCINA Confindustria della Nautica, Saverio Cecchi – “li ringrazio entrambi per il lavoro di confronto svolto con l’Associazione, volto a completare la riforma del 2017 e introdurre ulteriori elementi di competitività della bandiera e del sistema italiano. Abbiamo intrapreso ogni iniziativa affinché il testo fosse adottato il più rapidamente possibile dal Governo, con i pareri di tutti i soggetti coinvolti, e inviato alle Camere”.
Ma ora, vista le novità delle ultime ore, tutto muta e cresce la preoccupazione.