Cina e Nuova via della Seta: la strategia per il miglioramento dei collegamenti commerciali della potenza asiatica al centro dell’attuale dibattito pubblico coinvolge anche il Presidente di
Federlogistica – Conftrasporto Luigi Merlo (ex presidente dell’Authority genovese per un mandato e mezzo e marito della Deputata spezzina del Pd, Raffaella Paita).
In risposta ai sostenitori più strenui del progetto, Merlo pone in evidenza il pericolo di parziale cessione di sovranità dell’Italia nell’adesione all’iniziativa. “Giustificare il teorico traffico marittimo crescente da e per il far est per motivare l’adesione dell’Italia alla Via della Seta è una pericolosissima semplificazione, a tratti una vera e propria mistificazione. Se fosse vera questa tesi, ogni grande nazione dovrebbe gestire un porto o la ferrovia nei Paesi con cui commercia – ha dichiarato Merlo – Non si capisce per quale motivo l’unica condizione per incrementare i traffici con la Cina dovrebbe essere quella di cedere pezzi di sovranità del nostro Paese. Regole comuni, libero scambio, accordi doganali, reciprocità, lotta alla contraffazione, infrastrutture adeguate: questo dovrebbe favorire gli scambi indipendente da chi gestisce le infrastrutture”.