In merito alla situazione di Enti Bacini, Confindustria Genova dimentica di ricordare l’intervento politico successivo al ricorso di Autorità portuale al Consiglio di Stato, ma è anche supportato
da una sentenza del Tar Liguria che parla chiaro. La paventata concessione per 25 anni dei bacini portuali genovesi metterebbe a repentaglio la concorrenza tra i riparatori navali, aprendo di fatto la strada a una sorta di monopolio ultradecennale di cui a farne le spese saranno, come sempre, le società più piccole, a tutto vantaggio dei grandi gruppi industriali. Non solo: in questo modo Genova si vedrebbe spolpare un asset strategico fondamentale per lo sviluppo portuale ed economico dell’intera città, osserva la nota grillina. La privatizzazione, così come è stata concepita, danneggia sia la comunità, sia gli utenti, sia gli stessi lavoratori di Ente Bacini, che vedono ridursi le attuali garanzie lavorative.
La nota del Movimento Cinque Stelle ligure continua nel suo duro attacco: quanto agli investimenti ricordati giustamente da Confindustria, quand’è che si comincerà a comprendere che ciò che conviene a un privato può essere conveniente anche per l’ente pubblico? Con la non trascurabile differenza che gli introiti ricadrebbero a beneficio dell’intera collettività e non a vantaggio dei soliti pochi. E ancora: lo Stato ha forse meno risorse da investire rispetto a un singolo riparatore navale che aspira alla concessione? Ma forse la cosa che più stupisce e fa pensare è che ad attaccarci sia proprio quella Confindustria i cui membri stessi hanno promosso il ricorso! Quegli stessi membri che Confindustria dovrebbe difendere. Non sarà che Confindustria non rappresenta più, da tempo, gli imprenditori liguri?