Il tanto discusso Decreto Dignità che abbiamo sentito in questi giorni, targato dal governo gialloverde Lega – Movimento 5 Stelle, pare piaccia solo ai portuali o giù di lì.
Infatti, gli unici “salvati” dal giro di vite del decreto
dignità sui contratti a termine sono i lavoratori portuali. Da destra a sinistra hanno presentato emendamenti identici per esentare le compagnie che gestiscono i traffici dei porti italiani dalla stretta sulla somministrazione. E alla fine la Camera ha votato la correzione all’unanimità. Gli scali portuali italiani saranno i soli a lavorare in deroga al “decretone” Cinque Stelle.
Un successo rivendicato da ogni parte politica, visto che i portuali lavorano a seconda dei picchi di flusso delle merci, attingono di continuo ai lavoratori giornalieri forniti dalle agenzie di somministrazione, e sottostare alle norme dell’articolo 2 del decreto dignità sarebbe stato un problema- Esulta la Cgil, che non vede minata, una volta tanto, la posizione di propri iscritti che al porto di Genova sono la netta maggioranza.