Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, osserva sullo stato attuale dei porti italiani: “Nel silenzio assordante della politica si sta consumando una vera e propria carneficina nei porti
e dei quadri dirigenti che dovrebbero guidarli in un momento, per altro delicatissimo, in cui le opportunità di ripresa potrebbero trasformarsi nel giro di poche settimane in clamorosi autogol. Oggi, e non è un paradosso, solo un manager con vocazione al martirio o un dirigente che non abbia nulla da perdere e che comunque non possa sperare in nessuna crescita professionale, potrebbe ragionevolmente accettare una carica, a decisione limitata e a rischio illimitato”.