Intervista con il dottor Enrico Costa, presidente di CAM Srl, la cui sede è in via Cantore a Genova davanti alla Motorizzazione Civile, specializzata da tre generazioni nei trasporti.
Signor Costa, ci descrive cosa si occupa la sua ditta e da quanti anni è presente in questo settore?
Dal primo settembre del 2000, la ditta è operante col nome di CAM nella movimentazione di contenitori in tutta Italia ed Europa Comunitaria. Il parco mezzi a disposizione, composto da quindici trattori stradali di proprietà e da un buon numero di “padroncini selezionati”, è senza dubbio confacente ad offrire un buon servizio, anche in caso di trasporti di merce pericolosa in regime ADR o con ALLACCIO FRIGO. La Cam dispone, inoltre, di nuovi mezzi ribassati classe euro 6 per il transito in Austria Germania e Svizzera con contenitori di tipo 40/45 piedi HIGH CUBE. Il 30/06/2015 abbiamo acquistato il nostro nuovo ufficio di proprietà, indirizzo come sopra, che è diventato sede legale nonché operativa. Per una maggior sicurezza nostra e delle Vostre merci, tutti i mezzi di proprietà sono sotto costante monitoraggio satellitare H24. L’operatività del nostro ufficio é così composta: – Responsabile commerciale Dott. Enrico Costa – Responsabile operativo Dott. Gianluca Maruffo – Responsabile preparazione prospetti di fatturazione Sig.ra Elisabetta Maruffo – Responsabile amministrativo Dott.ssa Monica Cilona.
Dopo il crollo del ponte Morandi, l’auto trasporto a Genova ha subito dei rallentamenti secondo lei?
Dopo il crollo del ponte Morandi, a parte gli enormi disagi in primis per i morti e per le loro famiglie, a seguire per tutti gli abitanti della zona o che avevano attività economiche che sono a rischio di chiusura, per quanto riguarda nello specifico il nostro settore di autotrasporto containers sia in import che in export (da e per il porto di Genova Sampierdarena; da e per il porto di Genova Voltri-Prà) tutta l’operatività ha subito ritardi e disagi enormi, che nonostante le strade alternative, che pure sono state fatte, stiamo subendo ancora adesso. A questo proposito, basti pensare che, nelle ore di punta, attraversare la città da Voltri a Sampierdarena (ossia circa 25 km di percorso) necessita di tre / quattro ore di guida!!! quando un autista ne può lavorare fino ad un massimo di nove al giorno … immaginate Voi quale danno per la nostra attività.
Questi ultimi governi hanno aiutato il vostro settore?
Quasi tutti gli ultimi Governi, di qualsiasi colore politico, hanno cercato per la verità di aiutare il nostro settore, ma solo con aiuti a pioggia, che peraltro sono piccole briciole in un grosso contesto: per esempio ci sono stati incentivi per il rinnovo del parco veicolare e per passare al gas naturale liquefatto LNG, ma trattasi comunque sempre di pochi spiccioli, dato che il Bilancio dello Stato non permette molto, anzi … Secondo la mia modesta opinione, sarebbe la merce che dovrebbe supportare i costi sempre in aumento, ma le cosiddette “lobbies” confindustriali non vogliono pagare il nostro servizio per intero e cercano aiuto dallo Stato per pagarci di meno; tuttavia il cliente finale la merce la paga per intero, noi trasportatori siamo l’anello debole della catena…
Le regole comunitarie sono più un danno o un vantaggio per nil settore dell’auto trasporto?
Le regole comunitarie dovrebbero essere un vantaggio, ma invece spesso il mercato unico si rivela dannoso: per esempio, un autista dell’est Europa viene pagato molto meno di un autista italiano o comunque assunto in Italia con un contratto collettivo italiano, per non parlare poi dei contratti di somministrazione con compagnie di lavoro interinale; anche qui il costo del lavoro si abbassa di molto per aziende che ne usufruiscono e che possono offrire quindi ai clienti prezzi di trasporto inferiori, a discapito però prima di tutto del lavoratore autista e poi della qualità e professionalità del servizio.
Nei prossimi vent’anni cosa potrebbe cambiare nel vostro settore: più sicurezza? orari flessibili? Maggiore o minore concorrenza?
Nei prossimi vent’anni, sicuramente proseguirà quanto già in atto da qualche tempo, ossia una sempre maggiore attenzione all’ambiente, con mezzi più ecologici e con meno emissioni, fino al LNG già in fase di sperimentazione su strada ed all’elettrico per le consegne in città ; inoltre una sempre maggiore sicurezza attiva e passiva e da entrambi questi punti di vista tutte le maggiori case costruttrici di veicoli pesanti stanno facendo la loro parte. Inoltre, sarebbe da augurarsi una minore concorrenza per dare un servizio migliore, sperando che sul mercato restino le ditte più serie e meglio strutturate anche per la logistica e più competitive grazie alle cosiddette economie di scala; questo con l’abbandono, graduale ma costante, dei cosiddetti “padroncini” (ossia trasportatori mono veicolari) che in futuro, secondo me, non avranno più ragione di esistere.
Di Andrea Bazzurro