Nonostante la rivoluzione urlata dai più ortodossi dei grillini rimasti all’interno della nuova versione del Movimento 5 Stelle, a Palazzo Chigi, anche i muri ormai sanno che il Terzo Valico si farà.

È solo questione di giorni, forse settimane, poi il ministro Danilo Toninelli toglierà finalmente il velo da quell’arma di distrazione di massa che è l’analisi costi-benefici. Un’opera fondamentale per l’economia della nostra Liguria, inn particolare dopo il tracollo del Morandi. Il via libera era atteso: il Terzo Valico è infatti considerato indispensabile dalla Lega e dal viceministro di Toninelli, il genovese e pegliese doc Edoardo Rixi, fedelissimo di Salvini, ne è da sempre un sostenitore per lo sviluppo che permetterebbe al porto di Genova di tornare ai vecchi fasti. Inoltre, i lavori sono in fase avanzata, tanto che, spiega lo stesso Toninelli, fermarsi adesso avrebbe un costo di 1,2 miliardi. Realizzare l’opera, invece, ha 1,57 miliardi di extracosti rispetto ai benefici, secondo l’analisi della commissione guidata dall’ingegnere Marco Ponti.
Sarebbe stato un autogol clamoroso tornare indietro, per i soldi versati e per i cassa integrati che ci sarebbero stati.