Seppur con un leggero ritardo rispetto a quelli già avviati tra Cina ed Europa, ora anche l’Italia ha il suo treno merci ‘per’ e ‘dalla’ Cina. Diretto. Senza dubbio

il collegamento tra l’Asia e l’Europa via ferro può essere una grande svolta: fa risparmiare tempo, denaro e pure riduce l’inquinamento. Senza scomodare i cammelli di cui usufruiva Marco Polo non si può, però, non parlare della Via della Seta. In quel mondo lontano era un segno sconvolgente del progresso, oggi, con il progetto per una Nuova Via della Seta lanciato proprio dal governo cinese, è la dimostrazione del ‘si può fare’, capovolgendo certezze come il trasporto marittimo. 

Il Polo logistico integrato di Mortara, nel Pavese, ieri, a pochi minuti dallo scandire dell’ora di pranzo, ha visto muovere il primo convoglio: trainato da una locomotiva dell’operatore privato Captrain (del gruppo Sncf), il convoglio di 17 carri gemellari (due vagoni hanno un carrello in comune), lungo 450 metri (la lunghezza per ora consentita sui binari italici in attesa degli adeguamenti per passare a 750 metri come vuole l’Europa) è partito – non proprio a pieno carico, una parte dei carri erano vuoti – con i suoi container blu con la scritta bianca China Railway Express in direzione Novara Boschetto