Il Porto di Savona Vado ha chiuso il 2012 con un dato relativo al mese di dicembre in positivo, +4% rispetto allo stesso mese del 2011 e con una movimentazione complessiva delle merci nel 2012
pari a 13.138.087 tonnellate (con una flessione del 10% sul 2011).
L’analisi delle macrocategorie indica un aumento del 5,6% nel settore delle rinfuse solide, con un soddisfacente risultato (+10%) per il comparto carbone con 790mila tonnellate di merce movimentata nel bacino di Savona e oltre 1 milione in quello di Vado Ligure.
Il settore cerealicolo conferma una flessione che, pur con evidenti oscillazioni dei traffici, si è alla fine attestata intorno al 30% consegnando così alla crisi economica generale anche questa fetta di traffici.
Per le rinfuse liquide, si registra un calo del 5% per raffinati e biocarburanti, sostanzialmente da imputarsi alla situazione di recessione nell’area dell’euro, mentre risulta stabile l’importazione del greggio (-0,75%). Il settore delle merci varie, a maggior valore aggiunto anche per l’impatto sul lavoro portuale, ha mostrato luci e ombre in tendenza con gli anni passati, segnati da un calo forte delle attività industriali unita a una congiuntura economica poco favorevole ai consumi.
Rispecchiano i dati nazionali quelli relativi all’ortofrutta (-24%), ai siderurgici (-50%), quest’ultimo comparto pesantemente investito dalla contingente crisi in cui versano sia l’industria pesante nazionale sia l’industria cinese dell’acciaio.
Buon risultato per i prodotti forestali che chiudono il 2012 con +9 %, mentre per quanto riguarda i rotabili, il dato positivo riscontrato sulle banchine del bacino di Savona (212mila tonnellate di rotabili pari al +116%) bilancia il calo rilevato a Vado, dove la cessata attività di Strade Blu ha condizionato gran parte dell’anno passato, non ancora compensato dalla recente acquisizione della nuova linea bisettimanale Ro-Ro Vado – Tarragona presso il terminal Forship.
Il comparto dei contenitori ha risentito principalmente della razionalizzazione delle rotte e dei servizi da parte delle compagnie di navigazione generando una contrazione dei volumi pari al 55%.
La flessione nel settore delle crociere, registrata a inizio anno in seguito all’incidente all’Isola del
Giglio, è stata parzialmente riassorbita e si è fermata al -14% (811mila passeggeri), mentre i traghetti si attestano a +10% (396 mila), con una movimentazione totale di passeggeri che supera quota 1 milione e duecentomila unità.