La notizia più confortante di un 2012 che ha rivelato luci e ombre nel bilancio dei traffici (il dato ancora provvisorio attesta il calo dei traffici totali tra il 9-10%), è quella che Gian Luigi Miazza

annuncia al termine del suo primo Comitato da presidente dell’Autorità Portuale di Savona: la società Depositi Costieri Spa ha attivato nei giorni scorsi la procedura per ottenere l’ autorizzazione a costruire 4 nuovi depositi di stoccaggio di olii vegetali non energetici con un investimento stimato intorno a 1 milione di euro.

“Ritengo questo progetto con relativo investimento di buon auspicio per le ricadute che avrà sul  nostro porto negli anni prossimi visto che porterà un incremento del traffico stimato tra 20/30 mila tonnellate annue”.

Per il resto l’ultimo Comitato dell’anno ha proposto i rinnovi delle concessioni demaniali in scadenza al 31 dicembre.

Nessuna novità per quanta riguarda le imprese e i terminalisti operanti nei due bacini di Savona e Vado Ligure, inalterati nei numeri rispetto al 2012.

Il Comitato ha poi espresso parere favorevole alla decisione di resistere, in sede di Consiglio di Stato, nel ricorso, presentato dal Comune di Vado, relativo a operazioni di dragaggio previste nel progetto di realizzazione della piattaforma Maersk. Contro la sentenza del Tar ligure che a fine giugno aveva rigettato il ricorso, l’amministrazione comunale aveva deliberato di portare la  questione davanti al Consiglio di Stato, chiamando in causa, di fatto, anche l’Autorità Portuale.

Una novità ha chiuso i lavori del Comitato e riguarda le modalità di recapito delle memorie

illustrative e delle proposte di deliberazione: dalla prossima convocazione, a gennaio, saranno inviate via e-mail ai membri partecipanti al Comitato. In epoca di spending review e soprattutto per velocizzare l’inoltro dei documenti, tutti d’accordo a scegliere la via informatica.

A fine seduta, le OOSS hanno invece ribadito la “forte preoccupazione per l’atteggiamento del  Ministero dei Trasporti relativamente ai tagli economici previsti per i dipendenti; inoltre il pericolo di veder fallire la pace sociale nei porti raggiunta con grande fatica negli anni passati e il conseguente inasprimento delle tensioni sociali per altro già presenti in questo difficile momento”.