Genova appesa a Taranto per le sorti dell’Ilva. Giorni drammatici per gli operai di Cornigliano che si sono immediatamente mobilitati per mostrare un fronte compatto,
assieme a tutte le istituzioni del territorio: martedì il consiglio regionale ligure e quello comunale genovese si sono riuniti in seduta congiunta, presenti i sindacati e i lavoratori.
Da tutti una richiesta chiara, quella di un decreto governativo che impedisca il sequestro dello stabilimento pugliese e al tempo stesso definisca tempi e modalità di una bonifica necessaria. Una strada che coniughi lavoro e ambiente, sulla falsariga dell’accordo che salvò Cornigliano dalla chiusura. “Nella vicenda Ilva sono accaduti fatti gravissimi, ma il prezzo non lo devono pagare 20 mila famiglie e, insieme a loro, tutto il Paese: con l’acciaio si fanno le navi, le macchine, gli elettrodomestici, l’acciaio è indispensabile alla nostra industria”, ha ricordato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.
Proprio in questa direzione sembra muoversi il Governo, con una bozza di decreto – che dovrebbe essere varato venerdì – che autorizza a proseguire l’attività per altri 24 mesi, a patto che questa rispetti l’Aia, autorizzazione integrata ambientale.
”Il testo mi sembra buono”, commenta Burlando. “Solo con un decreto si poteva sbloccare il caso. Avevamo 3 possibilità: andare avanti così, e non era possibile; chiudere la siderurgia in Italia, possibile, ma per me sbagliato; unire ambiente e produzione, ed è quello che è stato fatto”.
“Il mio auspicio è che questo decreto sia approvato al più presto possibile e contestualmente agli interventi di messa in sicurezza ambientale, perché è impensabile aggiungere dramma al dramma e pensare di risolvere un’emergenza attraverso un’altra crisi occupazionale che coinvolge migliaia di lavoratori italiani”, ha concluso Burlando.