È pronto il piano triennale 2012-2015 del turismo della Regione Liguria. Trentacinque milioni di fondi europei in dote e sedici linee guida da applicare, quello della Liguria è il primo piano
italiano “bottom up”, costruito cioè dal basso, grazie al grande lavoro di ascolto e confronto con il territorio e gli operatori consentito dall’uso del web partecipativo.
“Non è un piano di marketing”, puntualizza l’assessore regionale al turismo Angelo Berlangieri durante la presentazione al Teatro Duse di Genova, “ma un documento di programmazione economica per mettere il turismo al centro delle politiche della Regione Liguria, in modo che diventi un’attività adulta, strategica e fondamentale che generi impresa, lavoro e occupazione”.
Berlangieri ha ricordato che in Liguria i lavoratori del turismo sono 75 mila.
Indica la rotta il Presidente Claudio Burlando, ricordando come nacque l’Acquario di Genova, in un panorama di drammatica crisi cittadina dovuta alla fine dell’industria di stato: “Nei momenti più cupi si può inventare una svolta e trovare una filiera nuova cambiando approccio su tematiche nuove: qui in Liguria lo abbiamo ad esempio fatto con alcune esperienze come le piste ciclabili o le Cinque Terre”.
Adesso bisogna riscoprire l’entroterra e puntare sull’ambiente, perché altrimenti si rischia di vivere solo d’estate: “Dobbiamo legare il turismo al rilancio ambientale della nostra regione che è bella ma difficile da tenere in piedi. Negli ultimi anni stiamo costruendo un’offerta che mette a valore tutte le caratteristiche e ne fa un prodotto da vendere 300 giorni all’anno. I dati ci dicono che nonostante la botta della crisi gli stranieri da noi crescono”.
Se dunque l’ambizione è quella di generare nuovo valore, l’assunto strategico è destagionalizzare per avere arrivi tutto l’anno e non solo durante il picco estivo. Scorrendo i punti del piano non mancano i richiami all’importanza della salvaguardia dell’ambiente, alla necessità di dotarsi di una copertura wi-fi su tutto il territorio regionale e ovviamente alla formazione professionale. “Poche cose, semplici ma facilmente realizzabili”, commenta Berlangieri, “Valorizziamo quello che abbiamo mettendolo a sistema, risparmiando, e lavorando sotto un unico grande marchio che è quello regionale della Liguria”.
L’organizzazione turistica sarà ad esempio strutturata su tre livelli: il primo costituito dagli sportelli Iat sul luogo; il secondo sul web con un’evoluzione dell’attuale portale turistico regionale; il terzo livello si confronterà con la rete internazionale dei grandi intermediari turistici.
Fra le proposte anche una richiesta di rivedere le politiche fiscali nazionali sul turismo. “Vogliamo avere la stessa dignità di tutte le altre attività produttive, in modo che questo settore diventi strategico per la crescita e lo sviluppo nazionale”, conclude Berlangieri elencando disparità come l’Imu o le tariffe energetiche: “bisogna trattare il turismo come un settore economico vero e proprio, che ha bisogno degli stessi strumenti che hanno tutti gli altri”.
Nella foto: Varese Ligure