L’Italia è uno dei Paesi con la mobilità sociale più bassa, con la percentuale di abbandono scolastico più alta e con i giovani con un ruolo sempre più marginale nella società
. Possiamo, nella maggior parte dei casi, immaginare cosa farà nella vita e che stile di vita riuscirà a portare avanti un ragazzo guardando esclusivamente la famiglia di provenienza, perché è ormai unicamente su quelle che si basano le vite future dei giovani italiani.
Si tratta di una vera e propria crisi generazionale, che nella nostra regione si fa più acuta, che affonda le sue radici nel passato: nel fallimento del sistema educativo, nella marginalizzazione di alcune aree del paese, nella stagnazione del mercato del lavoro.
Per affrontare questa crisi generazionale è fondamentale sicuramente rivedere questi tre pilastri della società che da troppo tempo sono rimasti accantonati o a cui non si è ancora trovato un giusto e pieno sviluppo, ma è necessario anche affiancare loro una politica che riduca le diseguaglianze, in modo che non sia possibile il pieno sviluppo della persona umana solo, come dice l’articolo 3 della nostra Costituzione.
Per questo, collaborando assieme a Genova che Osa che da tempo discute di questo tema, ho presentato una proposta di legge regionale, firmata poi da tutte le forze di opposizione, che prevede l’Eredità Universale, già pensata dal Forum Diseguaglianze Diversità, per ridurre il condizionamento che la ricchezza e le diseguaglianze di possibilità creano nelle nuove generazione. Abbiamo quindi proposto un vero e proprio Piano di Autonomia per i giovani liguri che compiono 18 anni, erogando un contributo economico massimo di 10.000 euro annui. Le risorse vengono progressivamente accantonate all’interno di un Fondo, definito “Futura Umanità”, che accumula quelle risorse annuali che creeranno quindi quella possibilità di autonomia individuale.