Alla fine di maggio si è riaccesa la protesta degli autotrasportatori tarantini che servono lo stabilimento siderurgico ex Ilva, oggi del colosso indiano ArcelorMittal. Le cause della vertenza
sono rimaste quelle dello scorso novembre, quando vennero bloccati gli accessi dell’acciaieria: ritardi nel pagamento delle fatture e modifica delle procedure per assegnare i trasporti. Sul pagamento, gli autotrasportatori dichiarano di stare aspettando ancora quello delle fatture emesse a febbraio, creando gravi problemi di liquidità alle imprese di autotrasporto, che devono anticipare le spese.
Un altro elemento al centro della protesta è la nuova piattaforma online per gestire i servizi di trasporto, aperta ai vettori di tutta Italia. Secondo Casartigiani Taranto, questo è uno strumento per giocare al ribasso nelle tariffe, con l’obiettivo di scegliere gli autotrasportatori che chiedono il prezzo più basso. La pandemia Covid-19 ha inoltre peggiorato la situazione, perché ha ridotto la produzione e quindi il trasporto, cui si aggiunge l’incertezza sul futuro dello stabilimento.