Presentato il progetto esecutivo per la riqualificazione del quartiere Diamante, sottoscritto il contratto di appalto e consegnata l’area alla ditta “Patriarca Group
srl e F.lli Caschetto srl”, vincitrice della gara per la demolizione della Diga rossa e della Diga bianca del quartiere Diamante di Begato e per la successiva rigenerazione della zona.
“Ora si partirà con le demolizioni e, poi, con i lavori di riqualificazione – spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Ma guardiamo già avanti: faremo lo stesso con il complesso delle ‘Lavatrici’ di Pra’”.
Per Begato, il cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori a giugno e, dopo le prime fasi propedeutiche, le prime demolizioni a settembre 2020 a partire dalla Diga bianca. La conclusione delle operazioni è previsto a dicembre 2021, per un totale di circa 18 mesi.
Dopo, si passerà alla fase 3, quella della rigenerazione del quartiere: previsto il recupero di 37 alloggi che si trovano in una parte della diga di via Cechov e un primo lotto di 50 nuovi alloggi Nzeb ad elevata efficienza energetica, dotati di tecnologia CasArte/XLAM, cioè dotate di strumentazioni avanzate e di domotica. Si tratta di moduli abitativi strutturalmente innovativi. È inoltre allo studio la realizzazione di 150 nuovi alloggi mediante partenariato pubblico/privato.
Il progetto prevede che la demolizione avvenga mediante macchine operatrici: sono infatti esclusi interventi con micro cariche, salvo soluzioni migliorative in termini di sicurezza, impatto ambientale e valutazione costi.
L’intero quartiere di Begato è composto da 1444 alloggi, di cui circa 520 appunto nei due complessi delle “Dighe”. Le demolizioni delle strutture riguardano 486 appartamenti su un totale appunto di circa 520.
La fase 1, invece, è quella che ha visto, dal 1° luglio 2019 al 20 maggio di quest’anno, i traslochi di 374 nuclei familiare residenti a Begato, per un totale di 776 persone, che hanno ricevuto appartamenti rinnovati in diverse zone della città.
Parallelamente sono stati recuperati 630 alloggi sfitti nel 2019, in diverse posizioni sul territorio della città di Genova, con un investimento di 17milioni e 190mila euro complessivi, di cui 4milioni e 520mila stanziati da Regione Liguria, proprio per permettere la ricollocazione delle famiglie di Begato e un contestuale recupero del patrimonio di Arte. Gli inquilini sono stati rialloggiati nei quartieri del comune di Genova con la seguente distribuzione: Ponente 17%, Levante 5%, Centro 18%, Val Bisagno 15%, Val Polcevera 45% raggiungendo l’obiettivo della massima integrazione nel tessuto sociale della città. Per quanto riguarda la rigenerazione del quartiere, Regione Liguria destinerà 7,5 milioni di euro, assegnate a Regione dalla Delibera CIPE 127/2017.
Il bando per l’affidamento dei lavori di demolizione delle Diga, l’importo dei quali è di 5,5 milioni di euro, era stato pubblicato Il 7 gennaio scorso.
Oltre alla demolizione delle due Dighe, il progetto prevede la realizzazione di interventi per migliorare la vivibilità del quartiere, la riqualificazione delle aree esterne e dei servizi ludico-ricreativi, con realizzazione di strutture sportive (campo di calcetto e pista di pattinaggio).
“Le operazioni per dare un nuovo alloggio alle famiglie di Begato non si sono mai fermate e ora, come promesso, si potrà procedere alla demolizione di questi edifici simbolo di un’epoca che vogliamo lasciarci alle spalle, di un modo di fare edilizia residenziale che ha creato situazioni di oggettiva difficoltà per le persone – aggiunge Toti – Quello che riguarda Begato è un progetto di rigenerazione urbana e sociale assolutamente senza precedenti per Genova, la Liguria e l’Italia intera. Per quanto riguarda gli inquilini, innanzitutto si è partiti da un necessario e ampio percorso di ascolto, grazie a un centro dedicato attivato proprio a Begato, necessario per recepire le esigenze delle famiglie e procedere poi al cambio di abitazione”.
“La nostra regione aveva da molto, troppo tempo bisogno di abbandonare una vecchia concezione urbanistica che aveva portato a concentrare in un unico quartiere, privo di servizi, un grande numero di nuclei familiari, finendo con l’isolarli – aggiunge Toti – e senza che mai nessuno prima intervenisse per cambiare questa situazione. Noi stiamo integrando, per la prima volta, questi cittadini, che fino a oggi hanno vissuto in una realtà complicata dal punto di vista sociale e della vita quotidiana. Abbiamo invertito la tendenza che andava avanti fin dagli anni ’70 e ’80, con le precedenti amministrazioni: i nuclei sono distribuiti in diverse zone della città, in situazioni migliorative rispetto a quelle precedenti”.
“Il progetto di riqualificazione di Begato – spiega l’assessore all’Edilizia e urbanistica Marco Scajola – è stato fortemente voluto da Regione Liguria fin dal nostro insediamento. Primo, perché era necessario andare oltre un modello urbanistico obsoleto e migliorare le condizioni di vita dei cittadini che abitano in questi alloggi, secondo perché non devono esistere quartieri di serie A e di serie B: il nuovo volto di Begato vedrà spazi verdi, abitazioni di ultima generazione e alta qualità, con elevati standard energetici e abitativi, sul modello nordeuropeo. L’impegno di Regione Liguria si è diretto ad ampio raggio perché il contraltare di questa operazione, l’intervento necessario per poterla portare a compimento, era la riqualificazione e il recupero di oltre 600 alloggi di Arte nei vari quartieri della città: in questo modo abbiamo valorizzato il patrimonio di Arte e potuto dare una nuova casa ai residenti di Begato”.
“Demolire la Diga di Begato è argomento di cui Genova ha dibattuto per trent’anni senza mai concretizzare nessun tipo di azione – precisa il sindaco di Genova Marco Bucci – Noi siamo passati dal dire al fare, abbiamo deciso di chiudere un’esperienza che ha creato enormi problemi sociali e un’infinità di problemi strutturali. Si è tollerato l’intollerabile, costringendo le persone a vivere in un contesto architettonico avvilente con problemi alle abitazioni continue, aggiungendo disagio al disagio. Con oggi Genova volta pagina e può dimenticarsi dell’annoso e penoso problema della Diga di Begato. Il quartiere Diamante tra qualche tempo avrà tutto un altro aspetto e potrà davvero splendere”.
“Oggi è una grandissima giornata – sottolinea Pietro Piciocchi, assessore ai Lavori pubblici, Bilancio, Politiche della casa e housing sociale del Comune di Genova – Voglio esprimere la mia più viva soddisfazione per questa operazione che ho fortemente voluto e che, come il ponte, è il segno di un’Italia che ha coraggio e guarda al futuro con entusiasmo. Un plauso particolare ai nostri uffici che hanno dimostrato una non comune professionalità ed umanità nella gestione della delicatissima fase del trasferimento dei 374 nuclei familiari che abitavano nelle Dighe. L’abitare è un diritto fondamentale della persona umana e in questa Città dimostriamo di crederci fino in fondo”.