Tutto il sistema bancario si è attivato per cercare di dare una mano al paese, ma Intesa Sanpaolo di Torino, senza dubbio, per prima ha dato l’esempio. In anticipo rispetto
alle scelte del Governo (ad oggi l’80% dei 600 euro promesse del mese di marzo e le Cig non sono arrivate ai lavoratori italiani, il 97% relativo al mese di aprile), il 24 febbraio la banca piemontese si era già attivata per concedere le moratorie, sospendendo le rate dei finanziamenti per le imprese e per le famiglie indipendentemente dalla garanzia dello Stato, inclusi i prestiti personali e i mutui sulle seconde case, quest’ultima una misura particolarmente importante per l’economia del territorio. Così come la banca di Torino è intervenuta subito per immettere liquidità nel sistema mettendo a disposizione delle imprese 15 miliardi, che in quel momento erano senza la garanzia dello Stato: 5 miliardi per nuove linee di credito per chi ne era sprovvisto più 10 miliardi per rendere estremamente flessibili quelle già esistenti, con finanziamenti a breve termine da utilizzare per far fronte all’emergenza, a cominciare dal pagamento degli stipendi e dei fornitori.