LA SPEZIA. Se a Genova, per ora, i camalli della Culmv non entrano in cassa integrazione, ma il lavoro si è ridotto del 80% sulle navi passeggere e del 10% sulle navi da trasporto
, nel levante ligure la situazione è peggiore. Come ampiamente previsto, la drastica riduzione delle partenze delle portacontainer dai porti cinesi a causa dell’epidemia di Covid-19 nel paese asiatico, ha avuto ripercussioni circa un mese dopo in quelli mediterranei, che hanno registrato un picco di riduzione degli approdi e quindi della movimentazione di contenitori.
Il porto spezzino ha visto le mosse, prevedibili, della società terminalista La Spezia Container Terminal e dei sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, i quali hanno firmato l’accordo per la cassa integrazione che interessa 343 dipendenti, tra cui 228 operai e 115 impiegati e quadri. Il terminal resta comunque operativo e la cassa integrazione avviene a rotazione per nove settimane.