L’emergenza Coronavirus e i suoi effetti sull’economia ha impattato duramente sulla filiera agricola ligure ed in particolare sul settore floricolo. Le coltivazioni in vaso
sono deperibili in brevissimo tempo e non servono grandi competenze e spiegazioni per comprendere le conseguenze drammatiche di un invenduto su larga scala. Agricoltura non è solo filiera alimentare e per questa ragione, in questi giorni, ho lavorato h24 insieme ai ministri e ai sottosegretari del Pd affinché il DL comprendesse prime ed efficaci misure di sostegno anche a questo settore così gravemente colpito. Peraltro abbiamo assistito in queste ore anche ad autentiche furberie commerciali a danno delle nostre imprese agricole, alle quali è stato comunicato che i contratti firmati sarebbero “saltati” giacché le “aromatiche non erano più vendibili” per effetto dello stop alle vendite imposto dai DPCM approvati.
Il basilico, il rosmarino, la salvia, invece, sono e restano alimenti, anche se sono coltivati e venduti in vaso e per i quali, quindi, non esiste alcun blocco alla vendita al dettaglio.
È la stessa Agenzia delle Entrate che ha confermato con plurime risoluzioni che “basilico, rosmarino e salvia, freschi, origano a rametti o sgranato” sono destinati all’alimentazione e come tali prevedono l’aliquota IVA del 5 per cento.