È stato sicuramente giusto risarcire le famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, anche se il denaro non potrà mai restituire le vittime che quel giorno
hanno perso la vita.
Sono ancora troppi i cittadini colpiti dalle conseguenze del crollo di ponte Morandi che sono rimasti esclusi da qualsiasi forma di indennizzo. Non si capisce bene con quale criterio siano stati distribuiti i risarcimenti, perché i danneggiati sono molti di più di quanti ne siano stati presi in considerazione. Oltre al perimetro della zona di Certosa, che deve essere rivisto, includendo tutte le famiglie e le attività residenti nella zona gialla, devono rientrare nel ragionamento anche i professionisti che fino ad oggi sono stati discriminati.
Parliamo delle partite iva iscritte ad albi o associazioni professionali che hanno visto crollare la loro attività. Molti genovesi sono preoccupati per il silenzio istituzionale calato sul tema. Deve aprirsi subito un tavolo di confronto per farsi carico delle istanze e di restituire a tutti i residenti e gli operatori della zona parità nei diritti, dignità, rispetto.
A Gennaio, prima dell’emergenza provocata dalla diffusione del COVID19, si erano svolte delle riunioni di “Genova Nuova” con comitati spontanei di cittadini presso le sedi di un circolo a Genova in Via Rossini a Rivarolo ed un altro in Via Rolando a Sampierdarena.
Per maggiori info visitate il sito dell’associazione: www.genovanuova.it