Diminuzione del fatturato dello 0,6% e dell’occupazione pari a -0,5% rispetto a fine 2011 nel sistema della piccola impresa ligure. Male soprattutto le costruzioni con un volume d’affari
che scende del – 1,1% e il manifatturiero con – 0,2%. Restano in stallo i servizi con una flessione del fatturato di -0,6%, buone notizie solo dall’export. Sono alcuni dati che emergono dall’analisi dell’Osservatorio Congiunturale sull’Artigianato e la Piccola Impresa in Liguria promosso da Unioncamere Liguria e Commissione regionale per l’Artigianato, realizzata da Confartigianato Liguria e CNA Liguria e curata dal Centro Studi Sintesi e presentata questa mattina in Regione alla presenza di Marco Merli, presidente regionale CNA, Nicola Caprioni, segretario regionale CNA e Luca Costi segretario Confartigianato Liguria. Un’indagine che coinvolge un campione di 1.500 piccole imprese liguri con meno di 20 addetti, con l’obiettivo di analizzare i risultati raggiunti semestre dopo semestre, dall’artigianato e dalle piccole imprese liguri.
Nonostante la crisi il sistema imprenditoriale ligure mantiene la sua consistenza sopra quota 142 mila imprese, mentre le imprese artigiane, che rappresentano un terzo del totale, sono addirittura aumentate. Nei primi sei mesi dell’anno diminuiscono di mezzo punto percentuale fatturato e occupazione, sulla base di un trend che è identico a quello che si registrava un anno fa, sia a livello congiunturale, cioè rispetto alla fine del 2011, sia tendenziale, rispetto ad un anno prima. Segno del perdurare della crisi. Unico segnale positivo viene dall’export, in crescita di + 0,8% su base congiunturale e di +0,5% su base annua e con buone prospettive di sviluppo per fine anno con un +1,3%.
Grandi difficoltà si registrano nelle costruzioni e nel manifatturiero, tra le province tiene solo Genova. È il settore dell’edilizia e delle costruzioni a risentire di più della crisi con una flessione di – 0,8% dell’occupazione e previsioni negative per i prossimi sei mesi. Soffre anche il manifatturiero, ma le previsioni appaiono più stabili. Fase di stagnazione invece per i servizi, sia alle imprese, sia alle persone. Solo le imprese localizzate a Genova hanno limitato i danni nella prima parte del 2012. E sempre nel genovese è più forte la spinta alle esportazioni. Tra le tre province è La Spezia quella che sembra aver sofferto leggermente meno, mentre sono sostanzialmente sullo stesso piano negativo Imperia e Savona che fanno registrare una diminuzione dell’occupazione pari rispettivamente a -0,7% e -0,6%. Ad aggravare la situazione il credito rarefatto e i tempi lunghi per farsi pagare dai clienti. Negli ultimi tre mesi infatti il 72% delle aziende liguri non ha inoltrato alcuna richiesta di finanziamento alle banche e tra coloro che hanno fatto richiesta di prestiti, più della metà ha riscontrato qualche difficoltà e di questi il 17% ha ricevuto una risposta negativa. E i problemi di liquidità delle aziende arrivano anche dal ritardo nei pagamenti dei clienti che si aggirano intorno ai 96 giorni. Una difficoltà che aumenta quando i clienti sono amministrazioni pubbliche e i pagamenti si aggirano intorno ai 110 giorni con una punta di 167 giorni nel campo dell’edilizia.