Non bastavano i tagli dell’editoria fatti dai Governi Monti e Letta. Ora arrivano quelli ancora più pesanti e drastici del Movimento 5 Stelle che da tempo hanno messo nel mirino la libera
informazione, attraverso il sotto segretario Rocco Crimi, incurante che si perdono migliaia di posti di lavoro. Infatti, gli ultimi tagli alla libera editoria che ha colpito i piccoli giornali, ha portato al collasso dell’allora glorioso “Corriere Mercantile – Gazzetta del Lunedì”, nato nel 1824 e chiuso nel 2015, a luglio, al termine di un autentico calvario durato un anno e mezzo. La sede del giornale che ebbe come direttore Mimmo Angeli per oltre 35 anni, è ancora la stessa a Marassi, in via Archimede.
L’emendamento voluto dai Cinque Stelle (e ci sono ancora dei nostri colleghi che lo votano), infatti, azzera la libera editoria, quella piccola, dei quotidiani di provincia, che hanno retto l’Italia per oltre un secolo, tra alterne fortune, rappresentando un punto di riferimento per milioni di italiani. Nel 2022, il piano di Rocco Crimi sarà terminato, con l’azzeramento dei fondi alla piccola editoria locale. Un colpo mortale.