Alcuni la chiamano una piccola vittoria di Pirro. è la stranissima, unica in Europa, ma forse nel mondo intero, ripresa dei giornali, quotidiani, settimanali e mensili italiani, che ha portato
negli ultimi mesi ad un utile in casa Rcs, Mondadori (seppur di poco) e sopratutto Cairo. Basti pensare che rispetto alle altre 27 nazioni dell’Unione Europea, nel 2018 in Italia non vi è stato nessun tracollo nei quotidiani e nei settimanali, a differenza delle altre nazioni. Anzi, i dati del 2017 e del 2018, sono simili, per i principali quotidiani, come il “Corriere della Sera” (solo -3,9%), la “Repubblica” (che patisce di più e cade del 12%), la “Stampa” (meno 8%). Chi, invece, non sente la crisi è l'”Avvenire”, il quotidiano della Santa Sede. Ma questi numeri meno non sono nulla rispetto ai meno venti, trenta o addirittura 35 in altre zone d’Europa. Evidentemente, l’alta età media italiana incide, in quanto gli anziani sono affezionati alla carta stampata. Insomma, la crisi dell’editoria in Italia ha toccato l’apice tra il 2010 ed il 2016, ma ora pare si sia assestata per diventare nel corso degli anni una sorta di cerchia ristretta d’elitè, per chi ama la lettura (pochi, visto il boom di smart phone e social network).