Sono incalcolabili, per il capoluogo ligure, che già non vanta una economia ruggente come quella milanese, i danni economici dettati dal drammatico crollo del Ponte Morandi

dello scorso 14 agosto. Solo a distanza di tre mesi dal fatto che ha cambiato per sempre la storia di Genova, si percepisce cosa è costato a Genova quel fatto.

1) Circa 40 le aziende e le micro aziende in val Polcevera che hanno chiuso o hanno cambiato sede di corsa

2) Oltre 200 gli operai, impiegati e vari addetti alle mansioni più disparate licenziati o messi in cassa integrazione

3) Circa 80 i negozi, di ogni genere, che hanno chiuso o hanno cambiato sede o ancora hanno visto dimezzarsi i loro incassi, sparsi tra Rivarolo, Certosa e Sampierdarena (lato Campasso)

4) 520 gli sfollati, di cui 400 circa hanno già trovato una nuova sistemazione grazie al Comune di Genova e alla Regione Liguria

5) 43 morti e 16 feriti

6) fino alò 15 dicembre il moncone lato levante resterà in piedi, poi sarà abbattuto con delle cariche di esplosivo, in netto ritardo rispetto ai tempi previsti dalla tabella del sindaco di Genova e Commissario straordinario del Ponte Morandi, Marco Bucci