La mancata regolamentazione del settore delle case vacanza e dell’accoglienza fai da te (migliorato dal punto di vista di Air Bnb, ma non in molti siti secondari
che affittano in nero), su cui ancora permangono enormi sacche di sommerso, attende ancora di essere disciplinata.
Ad oggi, il censimento della Regione Liguria è una fotografia parziale e sfocata della realtà, se è vero che contempla appena 15.196 delle 33.580 case vacanze attualmente disponibili in Liguria (dati Hometogo.it). La realtà è che oggi una casa su due in Liguria non è mai stata censita e per la Regione semplicemente non esiste, persa in una sorta di limbo, di zona grigia, al di fuori di obblighi fiscali e di riscossione della tassa di soggiorno. Secondo la denuncia del Movimento 5 Stelle, stiamo parlando di quasi 20mila case vacanze, per un giro d’affari di milioni di euro ogni anno, che creano una concorrenza sleale nei confronti di chi, come gli albergatori, non solo rispetta le regole, ma deve fare i conti con enormi spese di gestione e di personale. Ben venga ogni forma di concorrenza, in qualunque modalità e forma, che non può che giovare all’intero settore turistico e, in primis, ai turisti, purché ciò avvenga nel pieno rispetto delle norme.