Non è una banca storica per la Liguria, come la Banca Carige e la Banca di San Giorgio, ma nell’ultimo mezzo secolo di vita ha avuto un grandissimo
impulso. Simbolo del levante genovese, la Banca di Chiavari e della Riviera ligure a Genova ha la sua storica sede centrale in via Garibaldi, davanti a un altro istituto creditizio molto importante, e le altre due sedi sono in via Galata, in pieno centro, e in via della Libertà, alla Foce, poi ha sedi minori.
Negli ultimi anni, però, ha avuto un riassesto e la situazione non era affatto facile, anzi, di recente pare precipitare. Ed allora ecco il forte interessamento bipartisan dei consiglieri regionali del Tigullio e della val Fontanabuona di centrodestra e centrosinistra, uniti sotto allo slogan: “No alla chiusura della Banca di Chiavari”.
In particolare, va verso la chiusura la filiale del Banco di a Castiglione Chiavarese, nelle alture di Sestri Levante, in val Petronio, difesa che unisce i consiglieri regionali Giovanni De Paoli, Lega, e Giovanni Boitano, Udc, ma nelle file del centrosinistra, anche se il partito di centro ora fa di nuovo parte del centrodestra. «Si tratta dell’unico sportello bancario presente nell’area del Comune dell’entroterra del Tigullio – spiegano i due, che hanno presentato un ordine del giorno a doppia firma – che, a oggi, eroga prodotti e servizi bancari a vantaggio e sostegno non solo dei singoli cittadini, ma anche delle attività che si stanno sviluppando in numero crescente in ambito agricolo e di tutela del territorio. Chiediamo al consiglio regionale di impegnare la giunta Toti a contribuire a individuare una possibile soluzione, muovendosi presso ogni sede o utilizzando ogni strumento a disposizione che garantisca la continuità di un servizio essenziale a tutela dei diritti dei cittadini».