“Sulle imprese italiane si abbatterà un aumento di pressione fiscale insostenibile. Con la nuova IMU sugli immobili produttivi l’incremento della tassazione
passerebbe dai circa 4,5 miliardi di euro della vecchia ICI a circa 7,5 miliardi (con oltre il 60% di incremento) se i Comuni applicheranno l’aliquota base del 7,6 per mille, per arrivare ad oltre 10,5 miliardi circa se l’aliquota base sarà aumentata, come è facoltà dei Comuni, sino al 10,6 per mille. Per ciascuna impresa ciò significa un aggravio di alcune migliaia di euro”.
E’ l’allarme lanciato da Cna che sollecita interventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese che nel 2014 si attesterà al 45%.
“Come CNA Giudichiamo positivamente – sottolinea Marco Merli (foto), presidente di CNA LIGURIA – l’introduzione nei principi di delega fiscale varati dal Governo la rivisitazione degli adempimenti e la razionalizzazione dei regimi fiscali come pure la tassazione separata, su base opzionale, del reddito dell’impresa rispetto a quella dell’imprenditore. Ma la riforma fiscale non può e non deve portare ulteriori incrementi di pressione fiscale”.
Per quanto riguarda l’IMU, CNA sollecita un’aliquota ridotta sugli immobili produttivi per tener conto del fatto che la nuova imposta non “ingloba” anche l’IRPEF, come inizialmente stabilito nelle prime bozze del decreto legislativo sul fisco municipale. Il tutto potrebbe essere ottenuto riducendo, ad esempio, la forte compartecipazione dello Stato al tributo che dovrebbe portare ad incassare 9 miliardi di euro.
Inoltre – prosegue Marco Merli – rischia di diventare molto difficile, se non impossibile, eseguire correttamente il versamento IMU a conguaglio del 16 dicembre 2012, perché l’aliquota effettiva d’imposizione verrà determinata con certezza, e sarà quindi conoscibile, solamente il 10 dicembre 2012, ossia pochissimi giorni prima della scadenza fissata. A cui si aggiungono le incertezza sul primo versamento in quanto la norma, a meno di due mesi dalla scadenza, è ancora oggetto di intervento da parte del Parlamento.
Come CNA della Liguria, conclude il presidente Merli, chiediamo a tutti i comuni della nostra regione di applicare le aliquote al minimo previsto dalla legge . La legge stessa consente di ridurre l’aliquota IMU fino allo 0,40% per le tipologie di immobili ad uso di attività produttive. Sollecitiamo tutte le amministrazioni comunali liguri ad applicare, con apposita delibera, la riduzione dell’aliquota IMU a tutti i beni delle imprese utilizzati come beni strumentali”.