“Se Genova vuole attrarre nuovi abitanti e nuove opportunità economiche ci vogliono qualità urbana ed ambientale, dinamicità del contesto locale, una buona università e vivacità della scena urbana,

altrimenti è molto probabile che non solo non arriveranno nuovi giovani, ma anche quelli che già ci sono si trasferiranno e sceglieranno di vivere altre città”, lo afferma Francesco Gastaldi, laureato a Genova, ora professore associato di Urbanistica a Venezia e noto per le sue posizioni espresse sui social network, “molti esponenti politici genovesi hanno in mente una città che non c’è più, il passato non torna più” prosegue il docente, autore di molte pubblicazioni sulle trasformazioni sociali e urbane della città. La critica di Gastaldi è molto radicale “A Genova si ha spesso la sensazione che il tempo si sia fermato”, secondo l’urbanista e accademico sarà importante “il ruolo delle politiche di rigenerazione/manutenzione urbana potrà essere centrale se saprà influire su non poche variabili connesse all’attrazione di nuove popolazioni e ai processi insediativi con ovvie ripercussioni su valori immobiliari, qualità della vita, degli spazi pubblici e dell’abitare” e ancora: “L’aumento di competitività, grazie ai processi di rigenerazione urbana, genera una maggior capacità di attrarre turismo, di inserirsi nel circuito internazionale dei convegni, degli incontri di vertice, degli eventi sportivi o dello spettacolo, di proporsi come insediamento per grandi eventi. A Genova mancano strategie chiare e prioritarie, manca una nuova vision per la città dei prossimi 10 anni”.