La CGIL Genova, nella sua sede centrale a Cornigliano, snocciola i dati sul mondo del precariato attraverso la pratica dei voucher per pagare i propri dipendenti. Dagli ultimi dati disponibili
(2015) elaborati da Marco De Silva responsabile Ufficio Economico Cgil Liguria emerge che 1 committente su 5 dei voucher che si ritirano presso i tabacchini o le Poste Italiane o ancora in banca, è rappresentato da alberghi e ristoranti e che un lavoratore su due risulta già occupato e cumula retribuzione contrattuale e buoni-lavoro. Sono 4,5 milioni i voucher venduti in Liguria nel 2016 con un incremento rispetto all’anno precedente del 23,8 per cento. Capofila è Genova che da sola consuma il 56 per cento del totale seguita da Savona con l’11 per cento.
In Liguria sono 348 gli appalti pubblici per un valore di oltre 280 milioni di euro. Di questi oltre la metà del valore dei contratti aggiudicati riguarda appalti di forniture. Anche sugli appalti la capofila è Genova con il 60 per cento dei contratti in Liguria, seguita da Savona (18%), Spezia (13%) e Imperia (9%). Il problema degli appalti è nell’aggiudicazione delle gare al massimo ribasso, con la media regionale attestata al 27 per cento. Ribassi di tale portata penalizzano prima di tutto le aziende virtuose. La maggior parte delle aziende recuperano le percentuali di ribasso contraendo il costo del lavoro, non pagando contributi, stipendi o risparmiando sulle norme di sicurezza”.