Per anni sono stati oggetto di preoccupazione da parte dei ministri dei Trasporti Antonio Di Pietro, Claudio Burlando, Maurizio Lupi e per ultimo Graziano Delrio. Di fronte all’avanzare
dei porti europei e mondiali in genere, che si adattavano subito, senza pastrocchi burocratici, al mondo che cambia, gli scali italiani erano perennemente indietro. Sul gigantismo navale, ossia il boom degli ultimi tre o quattro anni che vede la costruzione di maxi porta container da oltre 20 mila teu per sveltire i tempi e risparmiare sui costi di trasporto e spedizione, i porti italiani hanno sempre palesato una marcia indietro. Ma ora, a parte la clamorosa eccezione del porto pugliese di Taranto, di Genova che ancora si deve adeguare (ma Voltri è ok). Passi da giganti, invece, sono stati registrati in particolare dal piccolo ma efficiente porto calabrese di Gioia Tauro, con arrivi da navi da quasi 20 mila teu.