Porti più efficienti dal punto vista burocratico, con meno impastature, passaggi intermedi che rallentano, inevitabilmente, le operazioni di scarico e trasporto delle merci. E così ecco che questa
volta, da pochi giorni, interviene, con forza, con una legge, il parlamento europeo di Strasburgo nel cercare di regolarizzare e velocizzare, in maniera uniforme, tutti i porti su scala continentale, compresi quelli italiani, che sono indietro ancora nelle operazioni di dragaggio per accogliere le maxi porta container da 20 mila teu circa.
In primis, i gerarchi della Ue, denotano una carenza di regole chiare sulle sovvenzioni pubbliche destinate alle infrastrutture portuali, il tutto per rendere il trasporto marittimo una vera e propria alternativa al trasporto terrestre ed aereo, quindi rielaborando la vecchia e famosa “autostrada del mare” sulla bocca di tanti armatori italiani.
15 gli anni che ci sono voluti affinchè il parlamento europeo votasse questa legge destinata a cambiare la portualità italiana in senso lato, una sintesi che porterà nell’immediato a maggiore trasparenza e alla liberalizzazione dei servizi, di vitale importanza per lo sviluppo del settore in senso lato.