Ora che ci siamo! Si alza un altro lembo della pesante cortina calata da oltre un decennio su movimenti/intenti reali dell’operazione Erzelli.
L’altro ieri il governatore Toti
ammetteva che tutto questo affannarsi dell’Ente da lui presieduto per alimentare l’operazione Leonardo, altro non sarebbe che il disperato tentativo di mettere in sicurezza l’istituto di credito locale, fortemente indebitato nell’operazione destinata – in apparenza – a far nascere una cittadella della scienza sulla collina fatale. Ora salta fuori un altro frammento di verità; la vera ragione per cui diventa essenziale tirare dentro l’Università: i soldi, rappresentati dal cospicuo patrimonio immobiliare della Scuola Politecnica ex Ingegneria, dall’alessiana Villa Giustiniani-Cambiaso agli insediamenti d’alto pregio in viale Causa. Alla faccia di quanto ci aveva spiegato qualche anima bella naif, secondo cui l’obiettivo era quello di costringere quei boriosi di ingegneri a mescolarsi con il popolo. Ma pensa te! Proprio sul disabitato cucuzzolo spazzato dai venti sopra Sestri Ponente.
Difatti, come ora ci racconta la stampa cittadina, a fronte del buco di una quarantina di milioni, l’operazione potrebbe essere rilanciata se – testuale – «l’università di Genova mettesse a garanzia gli immobili che verranno lasciati vuoti ad Albaro, così come avviene per altre università impegnate in operazioni analoghe, si potrebbero strappare sconti fisiologici dagli importi lordi dell’asta. Può essere una strada da seguire o, quanto meno, da verificare». Del resto da anni venivano segnalati avvoltoi volteggianti sull’asset più prezioso dell’Ateneo. Anche se certo questo non sarebbe il momento più propizio per esitarlo, visto il crollo attuale dei valori immobiliari. Ma tale aspetto giocherebbe a danno solamente di chi esita (la Facoltà), non certo per l’acquirente… Insomma, un’ulteriore speculazione (come quella fatta a suo tempo sul palazzo ex Eridania, acquistato da Scienza della Formazione a quotazioni – come dire? – “ballerine”). Che le difficoltà di un progetto fattosi via, via problematico – con relativo surriscaldamento dei freni inibitori di drivers finanziari, in stato di crescente agitazione – portano finalmente alla luce in tutte le sue contraddizioni.