Intervistato da Repubblica il commissario straordinario alla sanità Walter Locatelli annuncia meraviglie per il popolo di Liguria conseguenti alla creazione della settima
azienda sanitaria di territorio: risparmi e servizi più omogenei, soprattutto semplificazioni. Da un lombardo della bergamasca di fede leghista non potevamo aspettarci nulla di meno. Permane – tuttavia – il problema che non è ancora dato di capire come tutte queste meraviglie salteranno fuori.
Infatti non è certo il politichese sciorinato per l’occasione a consentirci di capire cosa effettivamente sia in gestazione nell’ambito delicatissimo della cura alle persone.
«Completeremo gli sviluppi di questo percorso entro dicembre, per poter operare in regime di normalità sul prossimo esercizio. Sia per quanto riguarda Alisa, sia per la sua parte speculare, le Asl, col nuovo disegno che sta studiando la riforma. L’obiettivo è rendere coerente, attraverso Alisa, il lavoro delle cinque Asl, ospedali pubblici e privati e privato accreditato. Alisa è un’azienda che sviluppa in modo rapido ed efficace le indicazioni di Regione Liguria, mentre prima gli input andavano ad Asl e ospedali, ora tutto passa da Alisa, che, oltre a Genova, avrà una sede in ogni Asl», annuncia Locatelli. Ma di quale “percorso” parli non si capisce. Semmai sembrerebbe che con la nuova azienda si intenderebbe perseguire l’obbiettivo di un maggiore accentramento del sistema attualmente decentrato. Però bisognerebbe spiegare perché qui il decentramento non va bene, mentre il governatore Toti denuncia le derive all’accentramento del governo nazionale.
Un’impressione confermata dal passaggio successivo dell’intervista: «Rendere omogenea l’erogazione delle attività sanitarie e sociosanitarie sul territorio, aumentando l’efficienza del sistema, perché le attività di programmazione e indirizzo operativo non andranno sviluppate in otto centri, ma saranno accentrate. Metteremo in comune le buone pratiche che devono essere gemmate». Passaggio che al concetto di accentramento aggiungerebbe quello del controllo. Come – d’altro canto – confermerebbe l’annuncio di uffici Alisa installati (a costo zero?) in tutte le altre ASL.
Insomma, formulata così sembrerebbe una sorta di commissariamento del sistema sanitario ligure. Non era questo l’intento che l’assessore Sonia Viale, intervistata da Liguriaeconomy, aveva esplicitato con grande chiarezza parlando di “modello ligure della sanità”. Un tema su cui intendiamo ritornare quanto prima.