L’ufficio studi di Unioncamere ligure ha pubblicato il report sugli andamenti del primo semestre 2016, che confermano la scarsa propensione regionale alle esportazioni,
sia per volumi che per presenza sui mercati.
Liguriaeconomy riporta due stralci del documento particolarmente significativi.
Per quanto riguarda i volumi “la Liguria, che rappresenta solo l’1,7% delle vendite nazionali all’estero, ha registrato una flessione pari allo 0,1%, passando da 3.554 a 3.551 milioni di euro: di questi 1.985 milioni sono destinati verso paesi Extra-UE (il 55,9% del totale), lo 0,7% in più rispetto al primo semestre 2015, mentre verso l’area comunitaria l’export è calato dell’1%. La bilancia commerciale resta di segno negativo, -188 milioni circa di euro. Le attività manifatturiere, i cui prodotti rappresentano il 91% dell’export, rispetto al primo semestre 2015 hanno registrato una crescita dello 0,5%. All’interno del comparto manifatturiero, buona la performance dei mezzi di trasporto (+79,1% l’export complessivo, +160% quello verso i paesi extra-UE), degli apparecchi elettrici (+7,7% l’export totale e +6,1% quello verso i paesi Extra-UE) e dei prodotti alimentari (+6,1% l’export complessivo, +4,2% quello verso i paesi Extra-UE). In crescita anche l’export di prodotti agricoli (+2,8%, +49,5%), mentre subiscono un calo le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-33,8%, -37,2%) e dei macchinari (-15,8%, -16,1%)”.
Riguardo ai mercati di sbocco, “per quanto concerne l’area UE, al primo posto si conferma la Francia verso cui sono stati esportati prodotti per un controvalore di 383 milioni di euro (+3,8%), il 10% dei quali relativi alla vendita di navi e imbarcazioni; il secondo paese UE di destinazione è la Germania, in calo dell’1,9%, seguita dalla Spagna (-4%).
Tra i mercati extra-UE il volume maggiore di vendite è stato verso le Isole Marshall, grazie ad una commessa di navi e imbarcazioni; seguono gli Stati Uniti (-11,2%), l’Egitto (+10,4%) e la Cina (-7,5%)”.